15 Aprile 2011

Salute

Il grande “?”.


Ci sono molte persone che soffrono di disturbi e fastidi spesso mal definiti e mal definibili, spesso variabili, che comunque sono un’alterazione dello stato di salute e influenzano negativamente la qualità della vita.

E molto spesso non c’è una spiegazione clinica di questo malessere o, per farmi capire meglio, “gli esami sono tutti a posto”.

Se si va oltre la sintomatologia descritta e si guarda l’individuo nel suo insieme queste persone sono quasi sempre in una situazione di insicurezza e di insoddisfazione e molte volte c’è anche una forte fame di successo, la voglia di vincere, di manifestare i propri talenti.

E’ come se una persona intravedendo le proprie potenzialità e qualità si dia molto da fare, voglia costruire il palazzo ma lo stia facendo senza avere o senza aver ben costruito le fondamenta e questo crea instabilità.

Perchè questo?

Perchè non c’è stata la risposta al grosso punto interrogativo. Chi sono io? Qual’è la mia strada? Cosa farò da grande?

L’energia è bloccata al plesso solare, non ci si è ancora autodeterminati e così si fa molto ma senza direzione e ci si stanca e si è insoddisfatti e il corpo ci da dei segnali, accende le spie rosse per dirci che c’è qualcosa che non va.

Ecco allora i sintomi, il mal di stomaco, le difficoltà di digestione, i gonfiori addominali, i disturbi nella zona del fegato, le alterazioni del ciclo, i grossi sospiri, i grandi sbadigli, il nodo alla gola, la fame d’aria, la voglia di evadere perchè uscendo dalla situazione tutto è ok per poi risentirsi come prima al ritorno alla normalità.

La sintomatologia che si crea è paradossale, non ha quasi spiegazione logica, è come se si potesse digerire un sasso ma si fa fatica a digerire un bicchiere d’acqua, si vuole la libertà ma c’è bisogno di qualcuno vicino e se poi è troppo vicino da fastidio e bisogna riallontanarsi.

Stando così le cose, è fondamentale, qualsiasi sia l’età, rispondere a questo grosso punto interrogativo.

Bisogna autodeterminarsi per poter poi dare e ricevere in modo gratuito, per fare del proprio cuore il centro del corpo, per seguire la propria strada, il giusto sentiero.

Per fare questo cosa meglio di un buon coach che ti aiuti a trovare le risposte, a trovare la tua identità, ad avere ben chiari i tuoi valori, la tua bussola.

Spesso c’è un rimedio omeopatico che, in questi casi, sblocca la situazione, fa da “esame di consapevolezza”. E’ Ignatia Amara, il rimedio del paradosso, della forte sofferenza emotiva.

Si potrebbe anche associare un preparato della oligoterapia catalitica,  Zn-Cu che aiuta a risolvere la grande alternanza di momenti in cui si è carichi di energia con momenti in cui si è così giù da voler scendere dal mondo.

E non dimentichiamoci i Rimedi floreali di Bach, Sweet Chestnut, collegato col principio della liberazione e Wild Oat, collegato col principio della vocazione e della perseveranza.

Sarà come vedere con occhi che vedono e dopo aver acceso la luce!

Valete! A presto,

Fausto