Io non voglio guarire!


Qualche tempo fa mi è capitato di fare una visita a un signore che mi ha riferito di avere un tumore allo stomaco che gli dava un sacco di problemi e che mal sopportava tutte le terapie che stava facendo.

Durante il colloquio ho indagato anche sulle possibili cause di questa situazione e lui prontamente mi ha detto: “Io so la causa, è colpa di mia moglie e dei miei figli!” E mi ha raccontato la storia dei contrasti con la moglie, dei suoi problemi di imprenditore nell’azienda di famiglia, dei figli “traditori” che l’avevano messo fuori dalla Società.

“Dottore, sto male, ma non voglio guarire! Voglio fargliela pagare, voglio che capiscano quanto sono stati bastardi e quanto male mi fanno stare! E , quando sarò morto, avranno il rimorso, perchè si sentiranno in colpa, perchè la colpa è  solo loro!”

Aiutare una persona che non vuole guarire è impossibile a meno che cambi atteggiamento. Così l’unica cosa che ho potuto fare è quella di dargli un’ alternativa al suo comportamento spiegandogli che tutti noi abbiamo dei bisogni e che tendiamo ad esaudirli in modo positivo e , a volte, in modo negativo.

Gli ho parlato dei sei bisogni fondamentali, di amore-connessione, di importanza, di varietà e sicurezza, di crescita e contributo  e gli ho fatto notare come lui stava usando la malattia per richiamare attenzione e importanza, per cercare amore e avvicinare a sè i familiari, per essere al centro dell’attenzione ma lo stava facendo in un modo distruttivo, soprattutto per sè.

Ci può essere un’altra strada: basta volerlo. Si può accendere una piccola luce in tanto buio e invertire la rotta di un circolo vizioso per crearne uno virtuoso che porti alla salute o, almeno, a uno stato di pace ed armonia.

Il suo pianto liberatorio penso sia stato il segno che, forse, le parole hanno raggiunto il cuore.

Aspetto che chiami per poterlo aiutare a stare meglio, con la sua nuova consapevolezza. Ognuno di noi ha i suoi tempi e questi tempi non corrispondono necessariamente ai nostri. Quando vorrà, quello sarà il “suo” momento, quello sarà il momento giusto.

Valete!    A presto,

Fausto