La corsa, una “meditazione in movimento”.


Milton Erickson, il maggior esperto di ipnosi dei nostri tempi, nel suo libro “La mia voce ti accompagnerà” afferma che la trance è uno stato naturale che tutti proviamo quando sogniamo ad occhi aperti, quando meditiamo, quando preghiamo oppure quando facciamo degli esercizi fisici come il jogging. Proprio il jogging è stato talvolta definito come “una meditazione in movimento”.

La corsa, così come la camminata, è un esercizio fisico estremamente naturale, è un modo semplice e alla portata di tutti di fare sport e di mantenersi in salute, di tenere in forma il proprio fisico.

E, almeno per me, la cosa più bella della corsa è che ti permette di fare il vuoto, di svuotare la testa, di prendere un momento per te dove non ti sforzi di pensare a qualcosa ma il pensiero viene da sé, libero e spontaneo, e vaga, talvolta scompare, lasciando proprio il vuoto col sottofondo del ritmo lontano del tuo respiro e del tuo battito cardiaco, accompagnati da suoni e immagini che si presentano discreti, quasi non volessero disturbare.

Ed è davvero come meditare! E questo tipo di meditazione, oltre ad essere un’esperienza estremamente affascinante, apporta straordinari benefici a livello fisico, mentale e spirituale.

La corsa diventa così un modo di uscire dal “correre” tutto il giorno per “dover” fare qualcosa di specifico inseguiti dal tempo, dagli impegni, dal lavoro, dalle attività di tutti i giorni. Si crea così un momento dedicato a noi stessi dove le preoccupazioni sembrano scivolare via e dove ci si può immergere nella natura, dove si può vivere il sole, il vento, la brezza, l’acqua, la pioggia che ovatta tutti i suoni, la neve col suo cedere al passo col suo suono caratteristico, quel “cronc cronc” che ti accompagna in un ambiente completamente bianco che rende tutto pulito, e che con questa pulizia ti fa sentire in comunione.

Una volta “rotto il fiato” nella corsa, la respirazione scandisce il ritmo dei movimenti e i movimenti dialogano col respiro, la mente si acquieta e a sua volta, liberandosi dalle tensioni, permette di armonizzare sempre più la respirazione. Mente, corpo e respiro svolgono così le loro funzioni all’unisono regalandoci la percezione di quello che ci sta succedendo e che coscientemente difficilmente riusciamo a percepire.

Nella corsa possiamo mettere l’attenzione sul nostro cuore col suo battito costante e ritmico che diventa un suono meditativo e che diventa il nostro centro, il centro dove tutto trova equilibrio: i muscoli, le emozioni e la ragione, la gioia di vivere e e la tensione verso lo spirituale, l’apertura verso il mondo esterno con la capacità di dare e ricevere in modo gratuito.

Con la corsa si producono endorfine, le sostanze che generano il piacere e il benessere. Tale processo è una sorta di doping naturale e molti affermano che è questo che rende difficile smettere una volta iniziato, perché ne si diventa dipendenti. E’ vero, ma la cosa veramente irrinunciabile che si genera è quel senso di pace, di quiete e di coscienza di sé che davvero risultano essere una cosa impagabile.

Queste sono senzazioni ed emozioni che meritano di essere provate e che auguro a tutti di sperimentare.

Quest’anno ho già fatto 2000 km di corsa. Fatica? Un po’ sì, specie se si vuole migliorare, ma quanto piacere e tanta, tanta salute!

Valete! A presto,

Fausto