La guarigione, il più alto ideale terapeutico.


“La guarigione ideale è la restaurazione rapida, dolce, duratura della salute, ossia la rimozione del male nella sua totalità nel modo più rapido ed innocuo, e per ragioni evidenti.”

Così cita il secondo paragrafo dell’Organon dell’arte del guarire, pubblicato in varie edizioni dal 1810 al 1842 da Samuel Hahnemann, fondatore dell’omeopatia.

Spiega molto bene questa affermazione J.T. Kent nelle sue Lezioni di Filosofia Omeopatica.

“Si tratta di restaurare lo stato di salute e non di eliminare i sintomi. […] Se l’eliminazione dei sintomi non è seguita dal ritorno alla salute, non la si può chiamare guarigione.”

Rapidamente, dolcemente e in modo duraturo. “La cura dev’essere rapida, dolce e i suoi effetti devono essere permanenti. Quando si sopprime un sintomo esterno con la violenza, la cura non si può dire né dolce né durevole, anche se rapida.”

Per ragioni evidenti. “Questo significa legge, principi fissi, una legge certa quanto quella di gravità. Familiarizzarsi con questi principi e con queste dottrine, con conoscenze stabili, con l’esattezza e con il metodo, familiarizzarsi con i rimedi, le cui proprietà non cambiano,e conoscerne l’azione: questi sono i fini fondamentali dello studio dell’omeopatia. Una volta imparati questi principi, essi diventano sempre più chiari e più saldi con la pratica. La corretta applicazione di essi è l’eliminazione della malattia, ossia la restaurazione della salute in modo dolce, rapido e duraturo.”

“E’ dovere dei medici inculcare nei pazienti quei principi che conducono a vivere una vita ordinata. Il medico che non sappia cosa sia l’ordine non merita fiducia. E’ dovere del medico in primo luogo individuare ciò che nell’uomo è in disordine; quindi ricondurlo alla salute. E questo ritorno alla salute, cioè la perfetta guarigione, va realizzato con mezzi dolci, ordinati, che fluiscano con la forza vitale stessa, che riordino l’interno dell’uomo, guidati da principi fissi, quali sono i rimedi omeopatici.”

Tutto questo veniva scritto duecento anni fa quando nemmeno ci si poteva immaginare l’acquisizione di mezzi di diagnosi quali quelli che abbiamo oggi a disposizione e che ci sono di incalcolabile aiuto! Guardandosi in giro sorge spontanea la domanda: è così difficile creare salute?

Valete! A presto,

Fausto