Riflessioni…di pancia!


Nell’ultimo anno, la mia pausa pranzo è diventata un rituale. Salgo in Città Alta, il cuore pulsante di Bergamo, per una passeggiata, un pasto e un momento di relax. Torno poi in studio, rigenerato e pronto per affrontare il resto della giornata.

In uno dei miei locali preferiti, un incantevole portico rinascimentale fa da palcoscenico alla vita che scorre sulla via principale. È come assistere a un film in tempo reale: turisti da ogni angolo del mondo, residenti locali, professionisti in pausa pranzo, tutti sfilano davanti a me.

Essendo un esperto di salute e postura, non posso fare a meno di osservare: il modo in cui le persone camminano, la loro postura, i dettagli che forse sfuggono all’occhio comune ma che per me sono un libro aperto.

E da questa postazione privilegiata, un dettaglio ha catturato la mia attenzione: una sfilata interminabile di pance. Sì, avete capito bene, pance di ogni forma e dimensione, appartenenti a giovani e anziani, magri e sovrappeso, uomini e donne, italiani e stranieri.

Ma perché questa “epidemia” di pance? È solo una questione di sovrappeso o cattiva alimentazione? Assolutamente no. La postura gioca un ruolo cruciale.

Sulla struttura poggia tutto il resto. Se c’è qualche problema posturale, sicuramente si creeranno modifiche funzionali per compensare il problema.

Quando c’è una sofferenza nelle catene muscolari che regolano la respirazione, la posizione eretta e la deambulazione il nostro corpo mette in atto una sorta di “piano B”, piegandosi in avanti e ruotando all’interno. Questo processo di adattamento interessa tutto il corpo e, in modo particolare, si ha una modifica delle corrette curvature della colonna vertebrale, con conseguenti aree di sofferenza a livello cervicale e lombare e sintomatologia dolorosa.

Questo cambiamento nella postura interferisce anche con la circolazione del sangue, venendo a mancare una delle due forze che regolano il ritorno venoso, con conseguente ristagno nelle parti basse del corpo.

E c’è di più: la nostra respirazione diventa meno efficiente. Invece di utilizzare il diaframma, come dovremmo, finiamo per affidarci troppo ai muscoli addominali. Questi, tirati in una posizione innaturale, perdono la loro forza e tonicità nel tempo.

E il risultato? Una pancia più prominente.

La pancia, quindi, potrebbe essere anche un indice di sofferenza posturale? La risposta è un sonoro “sì”!

La buona notizia? Con un intervento mirato, è possibile non solo migliorare la postura ma anche ridurre quella pancia indesiderata, ottenendo benefici sia per la salute che per l’estetica.

La prossima volta che notate di avere una pancia un po’ più prominente, ricordate: potrebbe non essere solo una questione di calorie in eccesso, ma un segnale che il vostro corpo sta cercando di dirvi qualcosa. E con l’approccio giusto, potete trasformare questo segnale in un’opportunità per migliorare la vostra salute e il vostro benessere a 360 gradi.

Valete,

Fausto